Pignolata, Zuccarati, Sospiri di Monaca, Lulù messinesi o Viennesi, Nzuddi o Ciambelline solo per citarne alcuni, ma anche i dolci più classici della tradizione siciliana come cassate, cannoli e granite. Tutto quello che serve a mettere a repentaglio la vostra linea per essere felici degustando i dolci siciliani.
Chi non sarebbe disposto a mettere a rischio la propria linea per assaggiare almeno una di queste meraviglie della pasticceria messinese?
Pignolata, forse il dolce più tipico, una montagna di pigne ricoperte di glassa al limone e cioccolato. Il dolce di per se è tipico del periodo di carnevale, ma viene prodotto tutto l’anno, è fatto da delle pignette (da cui deriva il nome) fritte nello strutto, su cui poi viene riversata una glassa bi-colore fatta con due ingredienti, il cioccolato e il limone. Da provare in qualche pasticceria.
Per passare a qualcosa di meno dolce ma altrettanto tipico tra i dolci siciliani bisogna passare per gli Zuccarati, ovvero dei grossi grissini zuccherati ricoperti di sesamo. Anche qui lo strutto non manca nella preparazione, la consistenza è come quella di un pane morbido. In alcuni bar vengono serviti insieme alla granita. Sono deliziosi anche inzuppati nel latte o mangiati da soli, ogni qualvolta si voglia fare una piccolo break.
Suggestivi nel nome, ma anche di fatto i Sospiri di Monaca sono un altro dolce tipico della provincia di Messina. Si presentano come dei sandwich soffici la cui pasta ricorda quella dei savoiardi, farciti di ricotta di pecora e decorati con lo zucchero a velo e i canditi. A volte con una ciliegina candita, a volte con una scorza di arancia sempre candita, si mostrano puri, bianchi, golosi e carichi di ricotta. La tentazione di mangiarne due è solo fermarsi in tempo, ma dipende, in questo caso prediligete la versione mignon, perché quella normale è davvero super.
Lulù messinesi o Viennesi, perfetti da passeggio o per una colazione da campioni. Si tratta di un dolce dalla forma irregolare con una pasta choux (pasta bigné). La versione tradizionale autentica è con il ripieno di panna, ma ci sono varianti anche con la crema pasticciera o quella al gianduia.
‘Nzuddi o Ciambelline , derivano il loro nome dialettale dall’abbreviazione del nome Vincenzo. Hanno origini catanesi, ma sono diffusi anche nella vicina provincia di Messina. Si tratta di biscotti mandorlati aromatizzati all’arancia e cannella. Dalla consistenza un po’ gommosa, vennero ideati dalle suore vincenziane di Catania, dove si preparano in occasione della Festa dei Morti il 2 novembre. A Messina, vengono anche prodotti, durante la festa patronale della Madonna della Lettera.
Se poi stiamo sul classico non possono mancare tra i dolci siciliani le meraviglie come i cannoli e le granite.
Ripieni di ricotta, il ripieno tradizionale consiste di ricotta di pecora setacciata e zuccherata, al ripieno dei cannoli vengono poi aggiunte la frutta candita nella zona di Palermo, oppure le gocce di cioccolata in quella di Messina. Al dolce sul finale viene spolverato sopra lo zucchero a velo. Ma attenzione, vanno farciti al momento, altrimenti che cannoli sono?
La granita è un dolce freddo al cucchiamo, spesso confuso con il sorbetto. E’ tipico della colazione siciliana. Si differenzia per la consistenza più granulosa da cui prende il nome e dalla cremosità allo stesso tempo.
Viene servita in bicchieri di vetro trasparenti. Nella tradizione si accompagnava al pane fresco, che nel tempo è stato sostituito dalla brioscia siciliana. L’impasto è realizzato con pasta lievitata all’uovo la cui forma è semisferica sormontata da una pallina chiamata tuppu o coppola o anche naso. Tipica delle zone costiere, viene servita a colazione in estate.
Se vuoi sapere come abbinare i dolci siciliani con i vini passiti locali, visita la nostra sezione dedicata ai vini.