La cucina messinese è la più antica della Sicilia e risente dell’influenza greca. Si basa su piatti a base di pesce e frutti di mare, su dolci a base di ricotta, mandorla e canditi e sull’arte della gelateria, particolarmente famose le granite.
Ma vediamo nel dettaglio in cosa consiste e quali sono se sue caratteristiche.
Le origini sono greche, ma la sapiente rivisitazione la rende unica e diversa. Banalmente l’olio di oliva è alla base di molti piatti come in Grecia anche se diverse sono le olive. Qui si coltivano le varietà di Ogliarola Messinese, più conosciuta anche con i sinonimi di Messinese, Terminese, Raffu e Castrense. Questa varietà viene abitualmente consumata a tavola anche se è più nota per la produzione di Olio Extravergine di oliva di Sicilia. Si produce anche la Minuta Cultivar totalmente assente nel resto della Sicilia invece abbondante negli uliveti dei Nebrodi.
Sempre nella zona dei Nebrodi ci addentriamo per conoscere le sue specialità contadine. Tra le più rinomate il Salame Sant’Angelo di Brolo, il Suino Nero e la Provola.
Il Suino Nero è un maiale di taglia minuta, ricoperto da un pelo nero. Assomiglia di aspetto al cinghiale, vive nei boschi dei Nebrodi e viene allevato in uno stato semi brado. Le sue carni sono selvatiche, vengono consumate fresche o sotto forma di salami, prosciutti, capocolli e pancetta. Da non perdere per gli amanti del prodotto le sagre che si tengono nei comuni di Cesarò, Maniace e Longi.
Nella cucina messinese anche la l’aspetto caseario è di forte interesse, il gustoso pecorino, la provola, la delicata ricotta e tante altre specialità da non perdere lo rendono indimenticabile.
Man mano che ci si avvicina allo stretto di Messina, si percepisce l’influenza calabrese e molti piatti si ripetono, come il pesce spada alla ghiotta o l’insalata di stocco.
Grandi protagonisti indiscussi della cucina della provincia di Messina sono il pesce e i frutti di mare, freschi appena pescati, crudi o cotti. Il pesce spada già conosciuto ai tempi di Archestrato di Gela, padre della critica culinaria rimane il favorito. Piatto tipico della zona è “Il pesce spada alla ghiotta” citato prima anche come piatto calabrese, viene cucinato con pomodoro, cipolla, capperi, sedano e olive. Oppure le “braciole” le troviamo di pesce spada ma anche di carne. Quelle di pesce spada vengono cotte semplicemente sulla brace e poi condite con il condita con il “sammarigghiu”, un battuto di olio, limone, sale, prezzolo e origano.
Tra i primi piatti tipici di Messina, troviamo la “pasta ncaciata” una pasta al forno con melanzane e caciocavallo, piatto della tradizione. Il piatto è diffuso in tutto il territorio messinese ma soprattutto nella località di Mistretta, dove è citato come pietanza tipica. Non è altro che una variante più comune del Timballo con i maccheroni fatto con ragù, polpette, uova sode, salame, caciocavallo, melanzane fritte e piselli.
Passando alla carne prime tra tutte le “braciolette” di agnello detti anche spiedini alla messinese. Hanno origini antiche ed erano un piatto povero, usato per consumare il pane raffermo e per raddoppiare il quantitativo di carne a disposizione, tagliata sottilmente e ben farcita sembrava di più, e riusciva a saziare più persone.
Per i dolci dobbiamo dire che gioca un ruolo fondamentale l’influenza araba, anche se rispetto al medio oriente, la dolcezza di alcuni prodotti è meno stucchevole.
Il dolce più famoso è la “pignolata” tipico dolce della tradizione. Si presenta come un mucchietto di pigne di varie dimensioni ricoperte da una glassa al limone di colore bianco e da una scura al cioccolato, predominano l’odore del cedro e del cioccolato vanigliato.
Per avere più info visita la nostra pagina dedicata ai dolci della cucina messinese.